La TECNICA DELLA CORSA 1

corsa.jpgConoscere la tecnica della corsa non comprende solo, come si potrebbe pensare in un primo momento, conoscere il modo di essere veloci con le gambe. Imparare a correre significa imparare a muovere nel modo giusto le gambe ed a muovere bene le braccia, il busto, la testa, le spalle ed imparare a respirare mentre si corre.

 

 

 

L’azione delle gambe. Quel che interessa qui, è l’effettiva lunghezza del passo. Hogberg e Christensen, usando il treadmill – training, hanno determinato il consumo di ossigeno. Generalmente si ritiene che aumentando la velocità sia più economica una corsa a passi più lunghi, mentre dei passi troppo lunghi a velocità ridotta siano antieconomici. Reindell, parlando al congresso degli allenatori a Dulsburg nel 1964, ricordò che Nurmi nella gara sui 1.500 m. correva con un passo troppo lungo in relazione alla velocità, e cioè 2,25 m. circa, mentre un passo inferiore ai 2 m. sarebbe stato più redditizio.

L’azione delle spalle e delle braccia. La parte superiore del corpo si muove ritmicamente in opposizione ai movimenti delle gambe. Nella corsa sulle medie distanze, la reazione alle componenti orizzontale e verticale della gamba eccentrica può essere bilanciata da:

–          Un movimento unitario di spalle e braccia, senza che avvenga cioè una rotazione delle seconde sulle prime. Un esempio del passato è il movimento in corsa di Zatopek.

–          Più comunemente, da una combinazione delle azioni precedenti e una vigorosa azione di braccia tipo sprinter (cioè rotazione delle spalle intorno al tronco e rotazione delle braccia intorno alle spalle).

Nelle distanze più lunghe del mezzofondo (5.000 e 10.000 m.) e fondo (maratona e maratonina), l’azione meno energica delle gambe determina un’assorbimento maggiore, da parte del tronco, della reazione prodotta; quindi l’azione delle braccia è necessariamente meno intensa. Effetto evidente è un certo aumento della rotazione delle spalle.

La posizione del tronco e della testa. In una corretta azione di corsa, i movimenti delle componenti orizzontale e verticale devono risultare uguali intorno al centro di gravità del podista. Nelle corse di media e lunga distanza, la posizione del tronco deve essere eretta, poiché la velocità di corsa è pressoché costante per tutta la gara. Quando invece si ha un’accelerazione, la componente orizzontale viene a modificarsi e il podista è costretto ad effettuare una rapida e leggera inclinazione del busto in avanti. In ogni caso, la testa deve essere mantenuta allineata al tronco poiché, ogni modificazione può causare notevoli effetti negativi nelle altre parti del corpo.

Un esempio del genere si può osservare di frequente all’arrivo di gare “tirate” in cui il podista, nello sforzo finale, getta indietro il capo, provocando in tal modo non un aumento di velocità ma, al contrario, un accorciamento del passo.

La respirazione. Questa deve essere la più naturale possibile e deve essere effettuata soprattutto per via nasale; tuttavia, spesso è necessario respirare anche attraverso la bocca. Nel trattare la tecnica e lo stile, l’allenatore e il podista non devono mai dimenticare che lo scopo principale è quello di economizzare le energie.

 

 

Fonte : http://nuke.runningcenterclub.to.it

La TECNICA DELLA CORSA 1ultima modifica: 2009-10-08T08:00:00+02:00da corrintoscana
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