Atletica Leggera: Brugnetti lascia l’agonismo….. Grazie di tutte le emozioni che ci hai dato Ivano!

brugnetti1.jpgIvano Brugnetti ha ufficialmente chiuso la carrirera di marciatore: domenica scorsa doveva “marciare” a Roma ma ha rinunciato perchè non si sentiva suffiecientemente pronto, e quindi ha definitivamente detto addio alòle gare da professionista. Di seguito le sensazioni dell’atleta azzurro in questo momento “triste” ripresa da un’intervista rilasciata alla redazione del sito ufficiale FIDAL:

“Non ho marciato a Roma per tante ragioni…..forse avrei potuto anche terminare la corsa, certo, ma non sono nella condizione giusta. Non mi va di chiudere così…”….”Dai, su, con tutti i chili che ho addosso…non scherziamo…”.

I ricordi:

“Tante cose, tante emozioni. Stavo collaborando alla preparazione di una clip su di me, qui alle Fiamme Gialle. Devo dirti che poco fa, mentre passavano le immagini di Siviglia, mi è venuto da piangere”.

“Il mondiale ’99 è’ ancora oggi l’emozione più grande. A 20 anni, al primo grande appuntamento in nazionale, da sconosciuto, arrivare sul podio fu una cosa che ancora oggi non mi è facile raccontare. Da brividi. Certo, è chiaro che Atene è stata la consacrazione, come toccare il cielo con un dito (anche perché ho chiuso la gara da primo). Ma l’intensità della prima volta è insuperabile”….”Atene, Siviglia, e la brutta gara di Goteborg 2006, agli Europei. Il penultimo posto, appena davanti all’ambulanza, discutendo con Pierluigi Fiorella che, sul percorso, cercava di scuotermi in qualunque maniera…Momenti che non si dimenticano. Se devo però dire quale sia stata la mia gara più bella in assoluto, allora io rispondo Pechino, l’Olimpiade, tre anni fa. Per tante ragioni, ma soprattutto perché non era facile presentarsi da campione in carica e riuscire a lottare ancora per il podio. Ho terminato al quinto posto, a nove secondi dal bronzo. Per me, un’altra medaglia”….”Se avessi fatto meno errori di valutazione in gara, in molte occasioni, avrei portato a casa altri successi. Quando? Direi soprattutto a Osaka, nel 2007, ai Mondiali. Penso di aver buttato via la vittoria, ero in una condizione strepitosa… E comunque, insomma – ride – non è che sia poi così male fermarsi con l’oro mondiale e quello olimpico…”.

Il rapporto con La Torre:

“…….la natura mi ha dotato di una grande mobilità articolare, e di questo devo ringraziare mamma e papà…..sono stato fortunato ad incontrare un tecnico come Antonio La Torre. E infine, che ci ho messo del mio nell’essere stato un artista della marcia. Sì, un artista: in allenamento io inventavo, creavo lavori strepitosi. Pensa che il buon Antonio, alla ripresa della preparazione dopo Atene, mi disse: ecco, però quest’anno, cerchiamo di seguire un po’ più il programma…”.

“E’ giusto riconoscere la sua parte di merito nei miei successi. Sì, certe volte abbiamo discusso, come avviene in ogni rapporto umano, ma credo sia un fatto normale”.

I giovani:

“Mi dispiace dirlo, ma vedo poca voglia di faticare, poca voglia di attendere. Anche da parte dei genitori. Tutto e subito, i risultati devono arrivare immediatamente, senza rinunce e sacrifici, che invece sono inevitabili, e rendono i successi ancora più belli. E’ un discorso che non riguarda solo la marcia, e nemmeno solo l’atletica, ma un po’ tutto lo sport, e lo dico anche da genitore”.

Gli avversari “peggiori”:

“Non c’è dubbio, Jefferson Perez. Ma anche Korzeniowski, un grande nello sport e nella vita”.

Il futuro:

“Non lo so ancora. Sono pronto a tutto, anche se mi piacerebbe restare nel gruppo delle Fiamme Gialle, lavorare per la marcia. Sento di poter restituire in qualche modo quello che ho vissuto in questi anni”.

Fonte: Sito Ufficiale FIDAL

Atletica Leggera: Brugnetti lascia l’agonismo….. Grazie di tutte le emozioni che ci hai dato Ivano!ultima modifica: 2011-10-20T15:03:00+02:00da corrintoscana
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