“A darmi tanta energia è stato proprio il pensiero di mia figlia Elena. Questo è il mio lavoro, la mia grande passione, ma lei è la mia famiglia. Non è una gara che ho tirato fuori con l’allenamento, ho ripreso la preparazione solo da otto mesi, ma con la testa. Sono rimasta sempre lucida e ho gestito la fatica. Dieci anni di carriera mi hanno insegnato ad ascoltarmi di più. Era una gara difficile da interpretare, piena di strappi. Ho chiuso in progressione, le gambe mi sembravano vuote, ma la testa c’era tutta quanta. Ho provato inzialmente ad agganciare le prime tre, ma loro non hanno mai mollato. Non ho nessun rammarico, non potevo partire più forte, sarebbe stata una pazzia e avrei rischiato di giocarmi questo risultato. Per me oggi vale più di una medaglia. Me l’avessero detto a gennaio, non ci avrei mai creduto. Oggi ci metto la firma. E’ il primo Mondiale di quella che considero la mia seconda carriera e questo quarto posto va benissimo. Il mio vero obiettivo è Londra. Questo doveva essere l’anno del rientro, il prossimo sarà quello dell’Olimpiade. Ed io punto lì. Devo dire grazie al mio tecnico Sandro Damilano, alla Federazione e al mio club, le Fiamme Gialle, perchè hanno sempre creduto in me e mi hanno sostenuta per rientrare a questo livello”.
Fonte: FIDAL