Scarpe Running: come scegliere la migliore…..in nove mosse.

adidasresponse cushion 19.pngAdidas logo.pngOgni podista, quando arriva il momento di dover cambiare le scarpe perchè le vecchie sono finite e consumate, si pone la classica domanda: “…quale sarà il modello giusto per me?…..Quello che sto per comprare sarà adatto alle mie caratteristiche?”. Per rispondere a questi quesiti e cercare di scegliere il modello che meglio si adatta alle nostre caratteristiche bisogna tenere conto di alcuni  fattori che dipendono dal nostro modo di camminare e correre, dal nostro peso, dal tipo di allenamento e gare che si vogliono fare con quel tipo di scarpe, dai materiali con cui sono “costruite” le scarpe, dal modo con cui sono costruite le stesse, etc…. I principali parametri  di cui bisogna tenere conto nella scelta delle scarpe da running sono:

1) Superficie d’appoggio; 2) Differenziale; 3) Portanza; 4) Stabilità; 5) Ammortizzazione; 6) Risposta Elastica; 7) Flessibilità; 8) Peso; 9) Resistenza.

Cerchiamo di analizzare velocemente ciascuno di questi parametri iniziando con i primi due, mentre gli altri li analizzeremo prossimamente.

La Superficie d’Appoggio determina se la scarpa  è di tipo stabile oppure leggera da gara. Provando a lasciare l’impronta della scarpa bagnata su una superficie asciutta possiamo verificare che una scarpa stabile ha una maggiore superficie d’appoggio, mentre una scarpa leggera da gara ha una minor supoerficie d’appoggio.

Il Differenziale ( “hell-lift” oppure “heel-gradient”) serve per definire il tipo di “assetto” e di “comportamento di ogni scarpa. Tecnicamente per differenziale si intende la differenza di misura tra lo spessore intersuola+suola anteriore e posteriore: minore è la differenza e maggiore è l’allungamento a cui sono sottoposti il tendine di Achille ed il tricipite della sura (capaci di assorbire energia elastica). Correre con scarpe a basso differenziale migliora sicuramente il rendimento ma “stressa” maggiormente il tendine di Achille. Questo spiega il motivo per cui le scarpe cosidette da gara, adatte per la velocità, sono praticamente piatte e con differenziale ridotto al minimo. Mentre le scarpe cosidette da allenamento,  definite anche protettive, sono più alte dietro ( …stabili e con massimo ammortizzamento… ) e le scarpe da allenamento veloce, definite anche intermedie, posseggono un differenziale intermedio. Riferendoci a dei valori più precisi possiamo affermare che le scarpe da gara devono avere un differenziale variabile tra i 6 ed i 10 mm, le scarpe intermedie devono avere un differenziale variabile tra 10 e 12 mm, mentre le scarpe da allenamento protettive devono avere un differenziale variabile tra 12 e 15 mm.. Le scarpe con un maggior differenziale sono adatte per i “lunghi” e quindi per chi compie allenamenti di fondo  percorrendo tanti km. Purtroppo il differenziale non viene quasi mai indicato dalle case produttrici ed è molto difficile da stabilire “ad occhio” se non sezionando un scarpa per la sua lunghezza, cosa che si può fare solo a fine “carriera” della calzatura…..

La Portanza è la misura che determina il supporto, ovvero l’effetto di spinta verso l’alto offerto dai materiali di cui è composta l’intersuola quando sugli stessi viene determinata la compressione del tallone o della pianta del piede nel momento di appoggio del piede a terra. In modo soggettivo la si può verificare premendo con il dito nell’intersuola nella parte interna alla scarpa, nel punto dove batte il tallone: più si avverte la sensazione di spinta meglio è….. La Portanza si misura in Newton(N)/cm2.

La Stabilità indica la capacità di controllo dell’appoggio, ovvero la capacità di controllo del movimento di pronazione che, contrariamente a quanto pensano alcuni runners, è necessario ed indispensabile. La pronazione può essere definita la “rollata” naturale che il tallone compie dal momento del primo appoggio a terra, che avviene quasi sempre sul bordo laterale esterno del tacco, fino al momento in cui il tacco si stacca nuovamente da terra per dare slancio alla falcata. Molte calzature hanno inserti elastici, grigi o neri, incastonati nella zona mediale dell’intersuola a lato del tallone (inserto di controllo di pronazione e non antipronazione come erroneamente pensato da alcuni “esperti”) che serve al controllo della pronazione, utile sopratutto per gli iper-pronatori in quanto può fornire un’idea di come e quanto ciascun runner “prona” durante la corsa. Gli inserti possono anche essere composti da più materiali con diversa portanza ed in alcuni casi possono anche essere di plastica solida nelle scarpe “stabili a massimo controllo” poco usate in Italia ed in Europa in generale.

Il Peso di una scarpa per amatori non è così influente sulla prestazioni. Basti pensare che, da studi di laboratorio, 100g di peso in meno per ogni scarpa possono far guadagnare 10″/20″ per ogni 10 km e 42″/84″ sui 42 km della maratona…praticamente 1″ o 2″ ogni km.

La Resistenza indica la durata della capacità di ammortizzazione che è  determinante per una scarpa e per l’atleta che la usa. Molte case produttrici inseriscono nelle zone critiche materieli durevoli come gel, cuscini d’aria o altri tipi di elastomeri High-Tech.

L’Ammortizzazione è la capacità delle scarpe di decelerare l’impatto del tallone e della pianta del piede con il terreno smorzando così il picco di carico del piede che va a sbattere con forza a terra per un tempo brevissimo. L’energia d’urto che si viene a generare con l’impatto a terra è elevata e si trasforma in energie minori applicate per tempi maggiori, mentre il 20/30% dell’energia d’impatto si disperde trasformandosi in calore (….difatti se tocchiamo le nostre scarpe dopo aver corso possiamo facilmente verificare che sono “tiepide” o “calde” a causa della trasformazione dell’enrgia d’impatto in calore). Tornando all’ammortizzazione bisogna specificare che la parte della scarpa “addetta” a fare a questo lavoro è l’intersuola, che quasi sempre è composta da più strati ed inserti e quindi suddivisa in più aree di ammortizzazione. Una scarpa ben ammortizzata deve garantire particolare protezione al calcagno ed alle teste dei metatarsi, sono queste le zone più delicate del piede e maggiormente soggette all’urto del piede stesso che sbatte a terra.

La Risposta Elastica è la capacità della scarpa di combinare nel giusto modo un’ottima ammortizzazione degli impatti, un buon supporto nella fase di transizione (cioè la fase che inizia subito dopo l’appoggio a terra del piede e termina un attimo prima dello slancio per la falcata) ed una base di spinta stabile e reattiva. Quindi le scarpe, sopratutto quelle da gara, devono offrire caratterisitche elastiche ottimali all’atleta e “lavorare” con le stesse caratteristiche elastiche dell’atleta. L’energia elastica di cui abbiamo parlato si accumula tra il polpaccio ed il calcagno, vale a dire nel tendine di Achille e nel tricipite della sura, che ad ogni passo che noi facciamo durante la corsa si allungano dapprima e si contraggono successivamente lavorando come una molla e detrminando la flessione plantare che ci da la spi nta in avanti.

La Flessibilità è molto importante da valutare in fase di acquisto di una scarpa: bisogna saper appurare che la scarpa che stiamo per comprare offra una buona flessibilità e si adatti nel giusto modo alle caratteristiche del nostro piede. Bisogna sapere che il piede, nella fase di spinta, flette all’altezza delle teste dei metatarsi ed il punto di flessione della scarpa deve corrispondere con quello del piede. La flessibilità viene ottenuta con scanalature trasversali nella suola e nell’intersuola. Le zone di maggior consumo devono essere rinforzate con un buon spessore di suola, il punto di flessione della scarpa non deve avere scavi eccessivi e nella zona centrale del piede la scarpa non deve assolutamente “spanciare”. le scarpe stabili e protettive devono essere particolarmente rigide nel punto centrale del piede e possedere in quella zona gli “shank” in plastica semirigida.

Adesso sta a ciascuno di voi cercare, provare e testare sul campo la scarpa che credete faccia di più al caso vostro….buona corsa!!!

 

Scarpe Running: come scegliere la migliore…..in nove mosse.ultima modifica: 2011-02-27T23:00:00+01:00da corrintoscana
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