Corrintoscana...corri nel verde...corri...corri...corri!!!!!

ULTRAMARATONE: PISTOIA-ABETONE DAL 1998 AI GIORNI NOSTRI

PISTOIA-ABETONE: DAL 1998 AI GIORNI NOSTRI


1998 – Fausto Innocenti tenta di regolare i conti con la sorte, ma l’Abetone per lui è stregato. Mentre è al comando, oltre la diga della Lima, è costretto al ritiro. Anche il trentino Sartori, miglior specialista italiano di ultra negli anni ’90, ha un appannamento fatale che gli costa il primato. Così il furbacchione di Gondas bissa il successo ’94 con un crono non certo da ricordare (3.50’14”), ma alla Pistoia-Abetone i tempi contano il giusto, essendo troppe le variabili ad inficiarne il contenuto. Sartori è secondo, il giovane e grintoso faentino Savini terzo. La piemontese Maria Grazia Navacchia alza la coppa della vincitrice, davanti alla pratese Cristina Lulli, fedelissima della corsa, ed alla ferrarese Maura Bulzoni.

1999 – Prese le misure 12 mesi prima Stefano Sartori trionfa in 3.34’16”. Il vigile del Fuoco di Pergine Valsugana fa sfogare i faticatori dell’est, per poi uscire di prepotenza alla distanza ed affermarsi con superiorità indiscussa. Gli ungheresi Nalesnyik e Zsigovics finiscono sul podio e bravissimo è il fiorentino Mauro Campigli (Maiano) che riconferma il brillante 4° posto dell’anno precedente. Al comando fino a Pianosinatico, il russo Meschtcheriakov va clamorosamente in bambola ed anche Gondas non corre mai per il successo. Fra le donne Maria Grazia Navacchia fa doppietta, ma l’abruzzese Fiorella Stracco le rende vita durissima ed arriva a soli 2 minuti, terza è Delia Pidatella (Le Panche Castelquarto).

2000 – L’edizione del venticinquennale è da sogno. La scomparsa, nel luglio 1999 a soli 43 anni, di Sergio Pozzi è uno stimolo in più a partecipare e le dita verso il cielo dei vincitori, ad ogni traguardo intermedio, stanno ad omaggiare il campione di Rosignano. Graziano Poli s’impone alle Piastre, Roberto Barbi a San Marcello, ma il boccone ghiotto è il trofeo da alzare in piazza delle Piramidi. Il keniano Joshua Kirpchumba Rop va sotto le tabelle dei record, sembra letteralmente volare, ma i tornanti dell’Abetone mostrano il diavolo sull’asfalto. L’ascesa finale è ricca di colpi di scena, crolli repentini, rimonte irresistibili in puro Pistoia-Abetone style. A spuntarla è un mito delle salite, Claudio Simi, grazie ad una scalata inarrestabile in cui recupera ben 15 minuti al keniano, infliggendogliene altri 15. Il quarantaquattrenne campione di San Gennaro di Lucca sale in modo fantastico, spianando letteralmente la strada ed arriva a pugni alzati, l’omaggio più grande per un amico ed un compagno di squadra che non c’è più. Ottimo il tempo (3.35’00”), ma cosa contano i numeri quando si parla di emozioni forti? Il sorprendente romagnolo Zanni e Sartori ne sono degni scudieri, Kirpchumba Rop è 4°, il tosto francese Patrick Michel (tra l’altro organizzatore del Trail du Mont Blanc) 5° con una rimonta pari a quella del vincitore. Maria Grazia Navacchia va al tris di vittorie, Elvira Zoboli e Giuseppina Fadigati le damigelle d’onore.

2001 – Anno nuovo e nuovo tentativo africano di record. Ci va vicino il marocchino Aziz Laraichi: gli è fatale (sempre la stessa storia…) l’interminabile salita finale. Si ferma un paio di volte, poi prosegue, ma il mitico tempo di Pozzi rimane lì, a quasi 6 minuti (3.28’47”). Claudio Simi non molla ed è secondo, il giovane toscano Silicani (Atletica Vinci) terzo. Ci vuole il ritorno delle russe per interrompere il predominio Navacchia fra le donne. Marina Michlianova ed anche Fiorella Stracco (Runners Chieti) precedono la torinese sempre altamente competitiva nonostante i quasi 50 anni.

2002 – Claudio Simi torna al successo, sgominando una concorrenza agguerrita, pur priva del vincitore 2001 Laraichi. Luogo decisivo ancora una volta Pianosinatico con sorpasso di forza e grinta al lombardo Ardemagni. Edizione epica, conclusa nella bufera, con pioggia, freddo, grandine ed atleti all’arrivo in grande difficoltà. Tempo 3.41’36”, ottimo considerate le condizioni climatiche. Il bergamasco Baldis è terzo. Regina delle ultramaratone, la lombarda Monica Casiraghi, coglie il primo di quattro allori consecutivi. Navacchia e Stracco completano un podio di grande qualità.

2003 – Il campione mondiale della 100 chilometri Mario Fattore parte favorito ed è lui il faro della corsa. La pensa così il romano Giorgio Calcaterra che gli si incolla e viaggia in coppia per tutto il giorno: mai un crollo, mai un cedimento. Per la prima volta la Pistoia-Abetone si decide allo sprint e l’abruzzese Fattore, meno veloce, deve soccombere (tempo per entrambi 3.43’01”). Terzo è l’indistruttibile Simi, mentre il marocchino Laraichi va in crisi verso la diga della Lima e si ritira. Monica Casiraghi fa segnare il miglior tempo italiano di sempre (4.15’14”), mettendo in fila la brianzola Barbara Galimberti e l’umbra Deborah Bruni. Da quest’anno la gara inserisce un nuovo traguardo, non competitivo, riservato a tutti i diversamente abili ed ai loro accompagnatori che percorrono, in un clima di grande festa ed emozione, gli ultimi tre chilometri (da Le Regine fino all’arrivo) del mitico percorso. Un’iniziativa che incontrerà un grande favore e si rinnoverà per gli anni a venire, aumentando sempre partecipazione e significati umani e di solidarietà.

2004 – Calcaterra si ripete, beffa Ardemagni in un’edizione dai tempi eccellenti (3.30’20”-3.31’07”) e lottata sul filo dei secondi. Terzo è l’altro laziale D’Innocenti, quarto Fattore. La Casiraghi arriva a quota 3 vittorie, Navacchia e la bolognese Monari completano il podio. È l’anno del record di iscritti (1355) e di arrivati (619).

2005 – Sulla Pistoia-Abetone piomba come un uragano Roberto Barbi. L’atleta di Fornoli riesce nell’impresa in cui i migliori specialisti europei hanno fallito e demolisce il fantascientifico record di Pozzi (3.20’45”). Una cavalcata sensazionale che lascia le briciole agli avversari. D’Innocenti è secondo ad oltre 15 minuti, Calcaterra (che poi si rifiuterà di salire polemicamente sul podio, per protesta contro lo stesso Barbi, lanciando più o meno velatamente accuse sulle quali pensiamo sia antipatico ritornare) becca oltre 26 minuti: un abisso. Drammatica la gara femminile, con successo quasi in volata di Monica Casiraghi ed arrivo “alla Dorando Petri” della trentina Monica Carlin, all’esordio ma subito grande protagonista. Terza è la bergamasca Paola Sanna. Una giornata storica, nella prima edizione corsa senza Artidoro Berti, scomparso a 85 anni il 9 gennaio di quell’anno.

2006 – La presenza di Roberto Barbi spaventa quasi tutti i migliori specialisti che danno forfait, ma la Pistoia-Abetone è una gara a sé stante e va ben oltre un parco partenti più o meno di lusso. Niente e nessuno può rovinarne la magia, tanto più l’assenza di qualche (presunto) top runner. Gli assenti, comunque, hanno torto due volte, perché una vittoria annunciata di Barbi si trasforma in un sorprendente ritiro al 35° chilometro. In testa si ritrova così il giovane fiorentino Luca Baroncini. Partito per ottenere un buon piazzamento, sa stringere i denti in una giornata di caldo infernale e va a cogliere con pieno merito una vittoria memorabile nella gara dei suoi sogni. 3.52’16”, ma il tempo non conta quando si vince all’Abetone. Il centista trentino Polo ed il romano Leoncini sono da podio, Monica Carlin (8ª assoluta!) vince la sua prima Pistoia-Abetone, Paola Sanna è seconda, la romana Tiziana Nesta ottima terza.

2007 – Il percorso della gara scende a 50 chilometri esatti, anche se ne rimangono inalterati tutti i tratti più duri ed impegnativi. Le iscrizioni toccano la quota record di 1411 con ben 19 nazioni rappresentate ed il tracciato lievemente più corto, unito ad una giornata metereologicamente perfetta, consente il ritocco dei record di tutti traguardi, con esclusione di quello maschile a San Marcello Pistoiese. Roberto Barbi rimette il turbo, sbaraglia la concorrenza e ferma i cronometri su un eccezionale 3.13.29 dopo una travolgente galoppata solitaria. La lotta per le piazze d’onore diventa così il piatto più gustoso e vede spuntarla il ferrarese Aniello Sarno ed il padovano Marco Boffo, all’esordio nella classicissima pistoiese. Chi commuove tutti è il campione in carica Luca Baroncini, presentatosi in condizioni fisiche imperfette ma con tanta voglia di onorare il numero 1 di pettorale: a lungo tiene il terzo posto per poi cedere nel finale, centrando comunque una 7° moneta che vale come una vittoria. In campo femminile Monica Carlin fa il bis ed è la prima donna a scendere sotto il muro delle 4 ore con uno sprint mozzafiato (3.59.48), Paola Sanna è ancora damigella d’onore con l’identico distacco dell’anno precedente, mentre il terzo posto va all’emiliana Marina Zanardi.

Cristiano Rabuzzi su www.pistoia-abetone.net

ULTRAMARATONE: PISTOIA-ABETONE DAL 1998 AI GIORNI NOSTRIultima modifica: 2010-02-05T23:47:00+01:00da
Reposta per primo quest’articolo